Alcune erano bambine, accompagnate dalle madri, altre ragazze di vent'anni, madri di famiglia, oppure già anziane. Sui treni che le portavano al campo di concentramento di Ravensbrück, a nord di Berlino, finirono detenute politiche, prostitute, o appartenenti a famiglie ebraiche: reiette da isolare, da eliminare, per il regime nazista. Mille tra le italiane deportate, di ogni età, non tornarono mai. Nelle storie di queste donne, ragazze e bambine, si ritrova anche la capacità che ebbero molte di loro di ritrovare la capacità di un gesto, di un affetto, di un sorriso nella tragedia che stavano vivendo.