Ai suoi tre figli un mugnaio lascia come unica eredità un mulino, un asino e un gatto. Il più giovane, che deve accontentarsi del gatto, è inconsolabile ma l'astuto felino lo rassicura con queste parole: «Non vi angustiate, padron mio; vi basterà procurarmi un sacco e farmi approntare un paio di stivali perché io possa camminare tra i roveti, e vedrete che non avete ereditato così male come pensate.» Così comincia la celebre versione di Charles Perrault della fiaba tradizionale europea meglio conosciuta come Il gatto con gli stivali e qui ritradotta a partire dal testo francese apparso per la prima volta, con il titolo di Maistre Chat, nel volume Histoires ou Contes du temps passé, del 1697. Ad accompagnare questa nuova traduzione sono le immagini dell'illustratore messicano Gabriel Pacheco. Visivamente si può dire che questo sia un libro d'oro e d'argento, una possibile allusione alla ricchezza che, insieme all'ingegno, è il tema di fondo del racconto, in cui ai beni ereditati si contrappongono quelli ottenuti grazie all'intelligenza e necessari per conquistare la stima di un re e il cuore di sua figlia. Predominanti sono infatti gli sfondi dorati e color grigio argento, su cui spiccano un brillante turchese e l'oro che sembra emergere plasticamente dalle tavole che privilegiano i toni neutri e freddi. Bidimensionali e stilizzati, sia i personaggi sia gli elementi naturali e architettonici si stagliano sullo sfondo con un effetto collage e si caratterizzano per la finezza con cui vengono trattati i particolari. Degna di nota è soprattutto la cura dedicata ai ricami degli abiti e alle geometrie delle architetture, che ricordano le incisioni di Piranesi, nonché ai naturali motivi del mondo vegetale. Una favola intramontabile da riscoprire attraverso l'originale prospettiva di Gabriel Pacheco. Età di lettura: da 5 anni.