«C'era una mamma che aveva un figlio sciocco, pigro e mariolo. Si chiamava Giufà. Giufà è uno dei personaggi preferiti della mia infanzia e anche di adesso. Giufà è un ragazzo scemo che fa disperare la mamma perché prende tutto alla lettera ed è sempre convinto di fare la cosa giusta mentre sta sulla soglia del prossimo scivolone catastrofico. Ogni sua avventura dice che possiamo anche essere sbagliati, farci il regalo di apparire a volte un po' vuoti, molto ottusi, incoscienti e confusionari, che non dobbiamo essere perfetti, che il vero lusso è ridere di noi. È utile ricordarlo ai più piccoli, che hanno bisogno anche di questo: che le fiabe si prendano cura delle loro fragilità, delle loro debolezze, che li facciano sentire al sicuro mentre fanno tanti errori che sembrano imperdonabili e si sentono un passo indietro agli altri. Noi adulti ne abbiamo altrettanto bisogno, ecco perché ridere, insieme a loro, a Italo Calvino e alla potenza bislacca dei suoi personaggi, apre il cuore con movimento catartico e liberatorio.» (Nadia Terranova). Età di lettura: da 5 anni.