«Una volta a Messina c'era una madre che aveva un figlio a nome Cola, che se ne stava a bagno nel mare mattina e sera. Cola Pesce è un bambino a cui piace nuotare in mare dove tra le onde regna l'illusione di liberarsi dallo stato solido del mondo. L'illusione diventa realtà perché dopo un incantesimo scaturito dalla maledizione della madre, o forse dalla benedizione degli dei, Cola Pesce muta in un essere semiumano, come una sirena o un centauro. Le sue mani palmate e il suo collo di rana lo rendono una creatura in transizione tra il mondo solido e il mondo liquido, tra le aspirazioni vacue e materiali degli uomini e l'istinto di sopravvivenza di un pesce che pensa. Italo Calvino riscrive una delle fiabe italiane più amare e melanconiche, ma anche più significative. Nelle sue parole si intravede la strada che ogni giorno percorre chi è diventato quello che gli altri non capiranno mai. Ogni sogno di libertà, ogni argine superato assomiglia alle profondità del mare di Messina, piene di civiltà sepolte, pesci fantastici, insondabili rivoluzioni.» (Mario Desiati). Età di lettura: da 4 anni.