Scritti in un unico atto, con il fine di raccontare le vicende di eroi e personaggi mitici - dall'amore tragico di Deirdre e Naoise all'epopea di Cuchulain - i Drammi celtici immergono il lettore nel verde brillante delle terre irlandesi, restituendogli tutto il fascino di un mondo lontano, ma non ancora perduto. È un omaggio al patrimonio di storie e leggende di una terra ricca di folklore e tradizione, di magia e suggestione questo di Yeats, definito "il poeta degli assaggi, dei tentativi" da Giorgio Manganelli, che ha tradotto per BUR questa edizione, arricchita dall'aggiunta di un nuovo dramma, L'elmo verde. Yeats si prefigge con il suo teatro di costruire un sistema di valori stabili e autosufficienti, al cui centro ci sono la gestualità e il linguaggio, strumenti necessari per ricostruire tutta l'imprevedibile fantasia e le infinite metafore delle realtà più umili. "Alla fine" scriveva Yeats "resta solo la vita, e il lettore frettoloso forse non vi vedrà che la favola."