Brillante e sofisticata, "Pene d'amore perdute" (composta probabilmente tra 1593 e 1596) è una delle più enigmatiche tra le commedie di Shakespeare. Possibili riferimenti a situazioni e a personaggi storici sembrano farne un testo "a chiave", decifrabile come messaggio politico o filosofico, ma in primo piano risaltano il gioco linguistico e retorico, la comicità di vivaci dialoghi serrati, lo scintillio dell'intelligenza contrapposto alla pedanteria ridicola e all'ignoranza. Il clima festoso di scherzi e di mascherate, preludio prevedibile di amori simmetrici tra le coppie dei personaggi, viene bruscamente interrotto dalla comparsa di un misterioso messaggero che impone di riflettere sul tempo e sulla morte. Caso unico nell'opera del drammaturgo inglese, oltre metà del testo è in versi e predomina la rima: un gioco con le forme poetiche che questa nuova traduzione rispetta e riproduce, sottolineandone la funzione di comica e consapevole demistificazione della retorica amorosa.