Opera giovanile, "I due gentiluomini di Verona" risale probabilmente agli anni dell'apprendistato artistico di Shakespeare; un apprendistato relativo, vista la consapevolezza di mezzi espressivi già dimostrata dal grande drammaturgo inglese. Rispetto alle opere coeve - la "Commedia degli errori", la "Bisbetica domata" o il "Tito Andronico" - Shakespeare tenta qui una strada diversa, che precorre quanto di più squisitamente personale sta per emergere nel suo teatro: le commedie "romantiche" della maturità, dove grazia, fantasia, inventiva si coniugano felicemente a una riflessione sempre più problematica sulle complessità e ambiguità dell'agire umano.