"Avevo conosciuto Gianni Fenzi allo Stabile di Genova, tanti anni fa, quando ho fatto "Zip" con Carlo Quartucci, nel 1965. Non sapevo che lui ci fosse stato all'uscita di Marco Cavallo. Non me n'ero accorto, c'era così tanta gente. È anche per questa strana coincidenza d'anima che ho accettato, con gioia, di curare, insieme a Claudio Misculin, la messa in scena e la drammaturgia del suo breve dramma "La luce di dentro". Abbiamo aggiunto le poesie della Merini (una scritta per Franco Basaglia), le biografie scritte da Dell'Acqua, tutte le operine e i canti del 1973, le coreografie, altri frammenti. Penso che Gianni sia stato contento che sul suo testo ci sia stata una così bella avventura - e di essere risorto a Trieste, insieme al cavallo azzurro, nell'Accademia della Follia.Dalla luce di dentro siamo stati tutti illuminati. Questo è stato uno dei sentieri che ho percorso con la poesia e col teatro per cercare di capire il male della mente e la possibilità di avere gioia - qualche volta." (Giuliano Scabia)