Firenze, metà Quattrocento. Una donna dell'alta classe mercantile, vedova di uno Strozzi, con forza e coraggio guida la sua famiglia: segue da lontano i figli maschi esuli, cercando sempre, con lettere premurose, di consigliarli e di indirizzarli; si prende cura delle due figlie da marito; amministra con oculatezza, tra difficoltà e ristrettezze, il patrimonio familiare sperando di "rifare la Casa" degli Strozzi e di riportare i figli esuli in patria. Sullo sfondo la città di Firenze, con le sue stratificazioni sociali, dai servi e schiavi ai Principali Cittadini, in quel momento di passaggio tra la Repubblica Oligarchica e il Principato, quando furono mantenute le strutture repubblicane, svuotate però della loro funzione e indipendenza, perché controllate da Cosimo de' Medici e dai suoi partigiani e poi dal figlio Piero. Un mondo antico (...) in cui noi riconosciamo le nostre radici e che negli affetti, nelle passioni, nei travagli dell'anima è a noi straordinariamente vicino. Prefazione di Paola Manni.