Roberta Calandra preferisce raccontare Maria Maddalena attraverso la tradizione apocrifa dei vangeli gnostici, che avvalora la tesi di Maddalena come discepola prediletta e immagine del Cristo stesso. Dunque non la prostituta, non la moglie come ne Il Codice da Vinci, ma una donna straordinariamente vitale, intelligente, illuminata, che aveva con Gesù una relazione privilegiata fondata su una profonda intimità, erede di una diffusione sincera dei suoi insegnamenti.