Le opere qui raccolte compongono la cosiddetta trilogia del «teatro nel teatro», paradigma di gran parte dell'avanguardia europea e americana fra le due guerre e oltre. Pirandello vi sperimenta originali novità costruttive e metateatrali e vi saggia un'inedita scrittura della rappresentazione che si sostituisce a quella dell'intreccio e della narrazione: la messinscena viene inscritta nel dramma stesso e nella trama si innesta l'illustrazione dei processi attraverso i quali i fatti diventano situazioni teatrali. In particolare, Pirandello si interroga sul rapporto tra i personaggi e l'autore, il cui ruolo è messo in discussione dall'anelito delle proprie creature a una totale autonomia sulla scena e nella realtà. La vita irrompe nel teatro pirandelliano a violentare la struttura chiusa della drammaturgia tradizionale: finzione e verità si fondono in un intreccio inestricabile. Introduzione di Nino Borsellino. Prefazione e note di Giovanna Romei.