"Giacobbe o Elaborazione di un'ossessione" è un testo inedito di Elio Petri, scritto in forma di dramma teatrale tra il 1974 e il 1977, che appare di grande importanza documentale per comprendere come l'ultima fase del pensiero del regista fosse dominata dall'elaborazione luttuosa e grottesca della deriva traumatica e della mutazione antropologica della società italiana e non solo, sottomessa alla massificazione del nuovo potere dominante. Il testo riprende i personaggi e il contesto del romanzo Jakob von Gunten (1909) di Robert Walser, in una reinvenzione drammaturgica dove scene e situazioni sono investite di un diretto e sarcastico sadomasochismo nel rapporto servo-padrone-Potere, con significative consonanze con i pasoliniani Scritti corsari e soprattutto Salò o Le 120 giornate di Sodoma, l'ultimo film del poeta-regista. Il testo è accompagnato da alcune annotazioni su Giacobbe, dove lo stesso Petri commenta questa sua prima e unica opera teatrale.