La commedia continua il discorso sulla fedeltà coniugale, iniziato con "Sganarello o il cornuto immaginario" (1660), di cui mantiene anche il nome del protagonista. Qui Sganarello vive una comica e triste avventura, già raccontata dal Boccaccio: si procura le corna con le sue stesse mani, recando con assoluto e patetico candore al giovane rivale le notizie che la sua pupilla non può fargli pervenire personalmente.