"Il conte di Carmagnola" è un dramma storico nel senso più attivo del termine, decisamente anti-archeologico, fino al punto di capovolgere l'effettiva responsabilità del suo protagonista. La vicenda di Francesco di Bartolomeo Bussone, conte di Carmagnola, generoso condottiero di ventura del XV secolo, conteso tra la primitiva militanza viscontea e il successivo servizio alla repubblica veneziana, inscena la tragedia dell'Innocente, ripetendo il calvario di Cristo e il tradimento di Giuda, nel quadro della "miseria italiana" e del "potere ingiusto". Il dramma prende forma tra Shakespeare e teatro moderno tedesco, e Manzoni sollecita il lettore al ruolo di "giudice", eludendo qualsiasi sua "complicità" con le passioni e il male del mondo.