Il volume raccoglie l'intera opera teatrale di Mario Luzi: testi nati dal confronto che il poeta volle ingaggiare con la scena, ragionando sulla sopravvivenza del teatro tragico in Italia. Pur nell'evidente vicinanza alla produzione poetica, l'opera del Luzi drammaturgo prende da questa le distanze per il suo carattere insieme evocativo e quotidiano, rituale e prosaico, offrendo al pubblico una parola capace di mescolarsi con la vita e di confrontarsi con il reale. L'esordio è posto sotto il nome della celebre filosofa di Alessandria (Libro di Ipazia); seguono i drammi in cui la meditazione sul potere politico si mescola alla riflessione sull'arte (Rosales, Hystrio, ma anche Ceneri e ardori e Felicità turbate), l'omaggio a una grande interprete del teatro italiano (lo, Paola, la commediante), e infine i testi scritti su commissione, più strettamente legati al presente (Corale, Opus florentinum, Il fiore del dolore). Per i tanti lettori delle poesie, l'occasione di scoprire un Luzi forse meno noto, ma la cui voce risuona con pari intensità e forza espressiva.