Simona è morta ma non ha nessuna intenzione di svanire e di essere dimenticata da suo marito e da sua figlia. Con determinazione e ironia, il suo fantasma si aggira in scena attivando pensieri ed emozioni. "La vita ferma" è un testo sul lutto, sul dolore e sullo svanire del dolore, sul senso di mancanza che permane oltre l'attenuarsi del ricordo. Daria, invece, è una donna non più giovane che lotta contro la depressione, tra l'incudine e il martello di una figlia (che talvolta in scena si trasforma nella sua psicanalista) e di una madre. Un testo che gioca sul filo schizofrenico di una quotidianità tutta frigorifero e lavatrice e dialoghi coltissimi a partire da citazioni di Onetti o Wittgenstein.