Una donna affermata e impeccabile nel lavoro, ma dalle relazioni umane superficiali e prive di autenticità, intenta a proiettare all'esterno un'immagine di sè forte e stabile: questo è il profilo di Isabel, che non può sottrarsi alla necessità di sedurre e manipolare le vite che le gravitano intorno per soddisfare egoisticamente il bisogno di essere ammirata. La ragione calcolatrice - specchio di una società che ha abbracciato per intero un modello materialistico - guida le azioni della protagonista il cui fine utilitaristico è nascosto agli altri da una facciata solidale e disinteressata. Isabel, che racchiude in sé tutte le inquietudini di un'anima priva di una vera identità, muove le sue pedine ignare come su di una scacchiera, pronta a ricavarne il massimo vantaggio personale. Solo una voce interiore emerge dal buio per contrasto, mettendo a nudo le vere intenzioni della donna che si troverà a dover risolvere definitivamente il conflitto generato dalla propria coscienza. Opera teatrale di un atto unico in cui si condensa la crisi e la solitudine di una esistenza, ma anche di un modello di civiltà che ha spostato il benessere sul possesso.