«Questo trio di "trascrizioni" shakespeariane è stato imbastito affinché la parola del Bardo, opportunamente, o meglio, "opportunisticamente" ricalibrata sulla misura necessaria ad una messa in scena dei Marcido, fornisse alla Compagnia stessa, un trampolino di lancio consono alla realtà della loro molto particolare visione dell'accadimento teatrale. Per tale concezione il testo, che può dimenticare ogni sviluppo storico, deve invece posseder d'obbligo quella scansione musicale sulla quale soltanto, per noi, è lecito far transitare la rotaia drammaturgica; e questo è stato fatto.» (dalla Prefazione dell'autore). Introduzione di Oliviero Ponte Di Pino.