Aleksandr Andreevic Cackij, giovane acuto e brillante dell'alta società russa, torna a Mosca dopo un viaggio di tre anni e si reca subito dall'amata Sofija, che vive con il padre vedovo Famusov ed è ormai innamorata dell'ossequioso segretario Molcalin, ora stabilitosi in casa loro. Questo è l'inizio di un grande classico della letteratura russa, la commedia Gore ot uma (Che disgrazia l'ingegno, 1825) di Aleksandr Griboedov. Si tratta di un'opera che non può temere confronti per la bellezza dei versi, l'acutezza delle trovate teatrali, l'attenzione ricevuta dalla critica e il riflesso prodotto sulla successiva letteratura e sulla moderna lingua russa: un gioiello che rivive ora in una nuova traduzione italiana, accompagnata dal testo a fronte.