"'Iram dalle alte colonne' è il risultato di un'importante incursione del suo autore nei campi della mistica. In esso Kahlil Gibran cerca di riversare in uno stampo dialogico-narrativo le conclusioni cui nella sua elaborazione teorica era giunto fino a quel momento riguardo alla provenienza, alla vita e alla meta finale dell'uomo; conclusioni che potrebbero essere riassunte nelle formule che seguono. Tutto ciò che esiste al di fuori dell'uomo esiste del pari dentro di lui, e viceversa, senza che si dia alcuna barriera tra le cose, per quanto vicinissime o lontanissime, somme o infime, gigantesche o minuscole. Alla conoscenza delle cose (qualunque sia il credo professato, dal momento che tutte le religioni sono in realtà una sola) si giunge percorrendo la strada del desiderio ardente, il quale è possibile a tutti: infatti ogni uomo può desiderare, fino al punto in cui il desiderio strappi il velo dell'apparenza. Allora l'uomo vede il proprio Sé." (Younis Tawfik e Roberto Rossi Testa)