Come un midrash laico, "Le Variazioni Goldberg" rientra perfettamente nella tradizione di un dialogo appassionato tra uomo e Dio, fatto d'ironia, a volte di cinismo e sempre di umorismo. Proprio l'umorismo, in questa pièce (che qualcuno non a torto ha visto come una sorta di "Rumori fuori scena" in salsa yiddish), raggiunge picchi altissimi e si rivela essere una volta ancora la cifra stilistica dell'autore.