"Omobono e gli incendiari", scritto per la radio nel 1953 e adattato per la tv e il teatro cinque anni dopo, è una dark comedy che mette in scena un mondo distorto, nel quale folli piromani si presentano nelle case fingendosi venditori porta a porta e chiedono ospitalità, per poi dare tutto alle fiamme. Con la complicità inconsapevole dell'ingenuo - ma non del tutto innocente - proprietario. "Andorra" (1961) è incentrato sulle vicende del bambino adottato dal "maestro", il giovane Andri che tutti credono ebreo, ed è perciò vittima del diffuso sentimento antisemita in un immaginario stato di Andorra, minacciato dall'invasione dei Neri. Tra le opere teatrali più popolari di Frisch, i due testi riecheggiano da un lato le modalità tipiche della tragedia antica, immergendole in un contesto storico tipicamente novecentesco, dall'altro sono debitori a maestri quali Ionesco e Brecht. Muovendosi tra "teatro epico" e "teatro dell'assurdo", infatti, Frisch chiama direttamente in causa lo spettatore spingendolo a riflettere sul pregiudizio e l'ipocrisia delle nostre società e sull'ineludibile responsabilità dei singoli.