Un edificio come tanti ne esistono in moltissime città italiane ci racconta le sue fasi costruttive e quelle del degrado, la sua storia lontana e quella recente, ci parla dei grandi eventi politici dei quali è stato testimone e del quotidiano che vive tutti i giorni. Parlano le pietre, gli intonaci, i mattoni, le travature e i coppi, che con passione e con amore raccontano la loro storia. Ad ascoltarli, in questo loro dialogo, un soprintendente che riesce a sentirne le voci e con loro riflette sui problemi e sui temi della conservazione del patrimonio architettonico. Una fiaba che diventa dramma quando entrano in scena il sindaco della città e l'archistar, e con loro programmi innovativi, progetti distruttivi, interventi incompatibili e di pesante trasformazione gratuita dell'antico documento. Un volume che diventa testimonianza di una tendenza sempre più diffusa nel panorama attuale, che ignora ciò che la cultura del restauro ha maturato in centinaia d'anni di dibattito, che calpesta documenti nazionali e internazionali, che agisce in deroga a normative di tutela e ha la presunzione di chi volutamente ignora tutto ciò per lasciare il segno della propria creatività.