Un gruppo di donne di Argo è riunito presso l'altare di Demetra a Eleusi: sono le disperate madri dei guerrieri argivi morti nel fallito assalto a Tebe per supplicare gli ateniesi di aiutarle a ottenere sepoltura per i loro figli. I tebani, infatti, hanno negato la restituzione dei cadaveri finché il re ateniese Teseo decide di impegnarsi in prima persona, un'occasione per rivendicare i valori di democrazia di Atene, contrapposti, non senza inquietanti ambiguità, alla tirannide di Tebe. La guerra tra le due poleis diventa così inevitabile e si conclude con la vittoria di Atene, la conseguente restituzione dei cadaveri e un nuovo patto di amicizia tra i due popoli. Attraverso il mito delle Supplici, Euripide riesce a innestare i temi più peculiari della sua produzione letteraria, messi in luce dal ricco e aggiornato apparato di commento: il lutto, il rapporto con la morte per coloro che restano, l'elogio - non senza punti oscuri - della democrazia ateniese e infine il ruolo degli dèi, del fato ma soprattutto degli uomini come motore della Storia. Introduzione di Andrea Capra.