Dramma di ancestrali rancori e sanguinose vendette, la trilogia narra la morte, per mano di Clitennestra e del suo amante Egisto, di Agamennone, tornato vincitore da Troia (Agamennone); la vendetta di Oreste, figlio dell'ucciso, che non esita di fronte al matricidio (Coefore); il rimorso di Oreste e la sua persecuzione da parte delle Erinni, le dee incaricate di punire chi ha violato le leggi del sangue, fino alla serena conclusione in cui, davanti al tribunale ateniese, le dee vengono placate da Apollo e Atena, che interrompono il funesto concatenarsi di eccidi (Eumenidi). La volontà degli eroi di Eschilo, prigionieri senza scampo di un circuito in cui vittime e carnefici sono destinati a scambiarsi inesorabilmente i ruoli, è un rovello interiore, non più un dio che dall'esterno guida e sospinge. Il dovere di scegliere è il polo tragico del suo teatro: colpire o ritrarsi? Soffocare o sciogliere la guerra interiore che ci strazia?