L'anima non si spaventa mai; è la mente che cade di panico in panico. E questo Franchenstain, a differenza di quello della Shelley, si salva perché non smette di osservare il mondo con il cuore. L'autore ha scelto, per l'inizio di quest'azione teatrale, lo stesso luogo di partenza di una fotografia, purtroppo famosissima, quella del bambino di Bodrum, che giace conficcato nella sabbia di una spiaggia in Turchia, perché rifiutato - a priori - da un mondo, il nostro, che aveva scelto che non ci fosse posto per lui: una spiaggia. Una spiaggia in cui risvegliarsi dalla morte, però, e tentare di verificare se davvero sia possibile confermare che da noi proprio non ci sia posto per qualcuno.