Può essere una sorpresa, per il lettore, scoprire che Jules Verne, noto come romanziere, abbia scritto una quarantina di testi teatrali, alcuni inediti e mai rappresentati. In realtà, la vocazione teatrale di Verne è stata precoce, tanto da precedere e influenzare le sue prime prove narrative; drammaturgo tutt'altro che occasionale, si è cimentato in diversi generi, spesso collaborando, come prassi dell'epoca, con altri autori. Ne Les Voyages au théâtre (1881) Verne, insieme al drammaturgo Adolphe d'Ennery, ha riscritto tre suoi romanzi di successo per i palcoscenici di Parigi. I lettori de Il giro del mondo in 80 giorni, I figli del capitano Grant e Michel Strogoff potranno ritrovare in questo volume i personaggi verosimilmente incredibili e gli scenari esotici dei testi originali. Ma questi Viaggi saranno anche l'occasione per scoprire come i due scrittori siano riusciti a concentrare, in meccanismi scenici implacabili e dialoghi irresistibilmente comici, le avventure e l'ironia che abitano le pagine del miglior Verne.