Sere e notti di nebbia: una figura esile e un po' curva viene avanti con una borsa sotto il braccio. Comincia così la vicenda biografica di Giacomo Bertazzoni, medico di periferia nel quartiere milanese del Corvetto, figlio di Egidio, assassinato ad Hartheim il 24 agosto 1944. L'autore del testo rievoca la tragica morte del nonno, suo omonimo, ricordato nelle lapidi di Porta Romana, nella Loggia dei Mercanti e nella pietra d'inciampo di Via Mompiani 10. L'opera drammaturgica affronta il tema della memoria come Dea-bifronte: se da un lato è indispensabile alla vita, dall'altro può essere un'ombra mortale dalla quale è impossibile liberarsi.