Sesto uscito della collana dedicata al teatro "Spazio scenico", racchiude monologhi, dialoghi e brevi racconti, nati per il teatro ma anche per il piacere della lettura ad alta voce. Tra giochi di parole alla Petrolini, riferimenti pirandelliani e al teatro dell'assurdo, monologhi e dialoghi surreali, vecchiette amiche degli animali, treni attesi per una vita, vite vissute leggendo, parti avvenuti "per distrazione" e omicidi commessi per noia, viaggi immaginari e prove teatrali, prende forma un ricco insieme di riflessioni sulla vita e su quel sottile filo, o forse laccio, che lega la realtà alla fantasia, alla libertà, al teatro e, in definitiva, alla follia. In queste righe scorre un'umanità alla ricerca delle "scarpe giuste". Magari, con la libertà di lasciarle così: imperfette, slacciate. O magari di togliersele del tutto. I testi possono essere letti come materiale di partenza per uno spettacolo.