Nella letteratura della prima modernità la rappresentazione del sovrano non è mai introdotta per fini puramente esornativi. I contributi che formano questo volume indagano esattamente le modalità con cui il teatro europeo tra Cinque e Settecento impiega la figura del sovrano per affrontare questioni di teoria politica contemporanea estremamente spinosi. Spaziando tra il teatro elisabettiano inglese, la tragedia italiana - da Giraldi Cinzio ad Alfieri - il ricco panorama drammaturgico olandese del primo Seicento, il teatro del Siglo de Oro, la tragedia di Schiller e l'affascinante mondo del dramma per musica veneziano, i saggi intendono dimostrare come la scrittura teatrale in questo periodo si costituisca anche come una forma del discorso politico, che con la trattatistica coeva dialoga in maniera tutt'altro che passiva.