La storia di Fedra ha una cadenza universale, nelle letterature di ogni tempo. Euripide la porta in scena declinandola al maschile e subordinando la passione di Fedra all'onore di Ippolito e di Teseo. Ma, da Seneca a d'Annunzio, l'eros proibito e tuttavia ineluttabile diventa il polo di attrazione intorno a cui si giocano sentimenti estremi. Attraverso un gioco sottile di allusioni, contaminazioni e trasposizioni drammaturgiche, ogni rivisitazione tende ad approfondire gli oscuri meandri di quell'inconscio di cui Euripide aveva scoperto le tracce, offrendo ai posteri il filo per penetrarne i segreti abissali.