Prendendo lo spunto dalla scimmia di bronzo che, all'ingresso della Alte Brücke sul fiume Neckar, a Heidelberg, presenta uno specchio a chi si avvicina, questa "satira menippea" mista di versi e prosa ne racconta la fantastica origine: la scimmia sarebbe Lucio, il protagonista delle Metamorfosi di Apuleio, tornato nel mondo non più in forma di asino, ma di scimmia. Unendo immaginazione, umorismo e grande dottrina, l'autore fa presentare metaforicamente anche a lei uno specchio in cui il lettore può cogliere il rischio di disumanizzazione insito nello sfrenato consumismo e - profeticamente, se si pensa che l'opera fu scritta negli anni '80 - nel predominio esercitato dalla comunicazione digitale. L'antidoto è indicato dallo stesso veicolo linguistico impiegato: un elegante latino, che nelle mani dell'autore descrive in maniera brillante e spiritosa il mondo di oggi, facendosi strumento universale di comunicazione e garanzia di autonomia intellettuale.