Il libro propone tre autori di epoche differenti, che hanno sperimentato nelle loro opere linguaggi innovativi per raccontare il Carnevale veronese e lo spirito del folclore carnevalesco: Giorgio Sommariva (1435-1500) si è cimentato con il veronese rustico; Simeon Zuccolo da Cologna (La pazzia del ballo, 1549) ha privilegiato la lingua letteraria; e infine Gian Francesco Dionisi (1748-1823) ha ridato nuova linfa e smalto alla gloriosa tradizione del macaronico. Il filo rosso che consente di tenere insieme in modo non arbitrario i tre autori si offre con evidenza nella trattazione del Carnevale o, comunque, del "carnevalesco". Sia il libretto di Simeon Zuccolo, La pazzia del ballo, documento di straordinario valore folclorico-antropologico, che le Macaronee di Gian Francesco Dionisi, hanno per oggetto il Carnevale, il primo per condannarlo, il secondo per celebrarlo. Di gioco carnevalesco e teatrale si può parlare anche per l'aristocratico Sommariva, che si concede un'eccezionale libertà espressiva nonché momenti di rara verità.