Vitaliano Trevisan compose questo saggio (finora rimasto inedito) sull'ultimo testo di Melville nel 2004, l'anno in cui pubblicò la raccolta di racconti Shorts che gli valse il Premio Chiara; invece, I quindicimila passi, il libro che per primo lo fece conoscere alla critica e al grande pubblico, era stato pubblicato due anni prima. Siamo però ancora lontani dal capolavoro Works, che uscirà nel 2016, mentre i principali testi teatrali vedranno la luce di lì a pochi anni. Siamo quindi nel cuore della produzione letteraria di Trevisan, che all'avvio degli anni Duemila è in fibrillazione, e le sue riflessioni su un'opera tra le meno note ma più dense di significato di Melville ci permette di entrare nell'officina dello scrittore e drammaturgo veneto, per leggere con i suoi occhi, "dal di dentro", pagine che oggi, dopo la prematura scomparsa del grande autore, sembrano quasi profetiche.