Per moltissimo tempo la ricerca storica ha dedicato ampio spazio alla vita delle persone di cultura alta, mentre il "patrimonio espressivo degli esclusi della scrittura" rimaneva relegato nell'ombra e guardato con sufficienza. Negli ultimi anni ha tuttavia preso corpo un interesse crescente per tutti quegli aspetti legati alla vita quotidiana delle classi popolari, alla storia della mentalità e dell'oralità, e più in generale delle marginalità. Questo nuovo modo di guardare alla storia ha fatto sì che emergessero nuovi interrogativi sul nostro passato, che spesso non trovavano risposta nelle fonti tradizionali. Per rispondere a domande nuove, bisognava trovare fonti nuove. E chi meglio dei graffiti poteva offrire queste risposte?