Un saggio attualissimo sul rapporto tra gli esseri umani e "gli stranieri", le macchine e gli animali nelle opere del Novecento letterario. Come definire l'identità umana? Questa domanda sembra attraversare le opere di molti autori italiani del Novecento, impegnati nel tentativo di rappresentare e comprendere cosa sia davvero un essere umano, in relazione a quanto viene percepito come non umano, dunque non solo gli animali e le macchine ma addirittura gli stranieri. Nei racconti di Primo Levi e nelle Medee di Alvaro e Pasolini è possibile vedere come gli esseri umani si rispecchino, anche se ambiguamente, nell'alterità degli animali e perfino nella materialità non vivente degli oggetti tecnologici, mentre arrivano spesso a disconoscere l'umanità nei loro simili di differenti culture e costumi.