A lungo vittima di pregiudizi di genere e oscurata da ingombranti figure maschili - fra tutte l'acerrimo nemico Napoleone Bonaparte -, Madame de Staël è stata spesso ritenuta una semplice animatrice di salotti intellettuali e studiata per lo più come romanziera e letterata. Raramente, invece, è stata presa in considerazione come pensatrice politica. In forma agile e accattivante, il volume ne ricostruisce questo aspetto e il ruolo pubblico nel contesto della Rivoluzione francese e del Consolato bonapartista. Staël dà un contributo fondamentale alla lotta per il trionfo dei principi di libertà e di eguaglianza formale rivendicati con l'Ottantanove; nei suoi scritti propone soluzioni originali in materia costituzionale e mette a fuoco le patologie della nascente democrazia. Per le sue intuizioni merita di essere collocata accanto ai grandi classici del pensiero politico.