Il volume rintraccia e descrive la presenza delle nuove tecnologie nella narrativa italiana dal 2015 al 2020: un argomento affrontato con assiduità in romanzi, racconti, scritture ibride, interventi saggistici e critici. Questo dato però non testimonia solo l'evidente pervasività della rete ma tocca anche un nervo scoperto della letteratura contemporanea, l'essere cioè "sotto attacco": la tecnologia rappresenta, con le sue molteplici attrattive, un eccezionale avversario per la scrittura letteraria, uno sfidante quasi imbattibile. Entro questa cornice problematica e questo campo di tensioni si possono leggere i temi che emergono dall'analisi dei testi: la polemica verso internet come emanazione del tecnocapitalismo (aspetto radicalizzatosi nel periodo pandemico), la proliferazione di odii e conflitti, la massificazione dei contenuti digitali, fino all'erosione della stessa identità millenaria dell'Homo sapiens. La rete come avventura e promessa di felicità è finita: al suo posto resta un tiranno algoritmico, icona dell'età del disincanto.