Porta e vallo d'Italia, provincia anomala, luogo di incontri e chiusure, di conflitti e coesistenze, paradiso turistico, sereno idillio, angolo oscuro di selvagge passioni. Tante immagini, reali e simboliche, si rincorrono in questo viaggio storico intorno ai ritratti dell'Alto Adige fissati nelle pagine di narratori, poeti, giornalisti e letterati di lingua italiana. Emerge così un nutrito repertorio di autori, storie, testimonianze e descrizioni di un variegato paesaggio naturale e umano, delle popolazioni che vi convivono, del loro "radicamento" e senso di appartenenza. Entrata nei confini nazionali poco più di un secolo fa, questa contesa terra di transizione è stata oggetto inizialmente di rappresentazioni esogene e convenzionali, sbiadite o deformate, e di ordinarie polarizzazioni (tradizione/modernità, natura/cultura, tedesco/italiano e così via). Nel corso del tempo anch'esse si sono modificate, come sempre accade con l'approfondirsi di un rapporto. Si sono arricchite e meglio focalizzate in un confronto diretto e sempre più ampio con il vissuto del territorio, con i problemi di convivenza tra i gruppi linguistici e le metamorfosi della società, dell'economia e del tessuto culturale. Per questo Scorci di un confine intreccia molti fili che accompagnano quello letterario - la storia, la politica, il discorso pubblico - offrendo un'estesa panoramica sulla ricezione "italiana" di un lembo di frontiera pieno di fascino e contraddizioni.