La prima parte del volume offre un profilo argomentato di un poeta tragico imperiale Pomponio Secondo, pressoché sconosciuto, ma che fu invece molto apprezzato da intellettuali come Quintiliano, che come tragico lo antepone a Seneca, e Plinio il vecchio, che gli dedicò una biografia in ben due libri. Oltre al profilo biografico, collegato alla temperie culturale dell'età giulio-claudia, si fornisce per la prima volta un ampio commento dei frammenti attribuiti al poeta, che testimoniano la presenza di modelli letterari del periodo augusteo, di Virgilio soprattutto, ma anche di Ovidio e nello stesso tempo rivelano notevoli affinità con la tragedia senecana: non mancano poi segnali che dimostrano come anche Pomponio Secondo potesse costituire un modello per la poesia di Stazio. Nell'ottica dell'approfondimento dello studio di testi frammentari tragici, la seconda parte del volume offre tre saggi, che indagano su aspetti importanti dell'immaginario tragico greco e latino, il tema tirannico, l'eros e le figure femminili.