Un verso tratto dall'"Adone" di Giambattista Marino dà il titolo a questo volume che raccoglie i risultati di un'ampia ricerca che l'autore ha da tempo avviato sugli aspetti allusivi e metaforici del colorito "bestiario" presente nella nostra tradizione culturale e sul tema dell'antico, affascinante rapporto tra forme letterarie, storia delle idee e arti figurative. Il viaggio nel mondo della natura e della letteratura prende le mosse dalla fortuna del Canzoniere petrarchesco nella trattatistica delle imprese e degli emblemi per finire tra cervi, cicogne e mosche, fra Rinascimento e Illuminismo, nella Puglia "arsa dal sole". In una regione che - si legge nell'ultimo capitolo del volume - deve quasi paradossalmente una parte importante della sua "fortuna" letteraria oltre i propri confini alla tarantola: inquieta e inquietante protagonista di opere in versi e in prosa di letterati e naturalisti, filosofi e viaggiatori sospesi fra antichi e moderni, fra tradizione e realtà, fra scienza e magia di fronte al "velenoso" morso del ragno e all'unico rimedio possibile offerto dalla musica di pifferi, tamburelli e cornamuse.