L'opera riunisce gli scritti finora inediti dell'italianista Giovanni Parenti, scomparso nel 2000 e autore di opere tra cui la monumentale antologia Poeti latini del Cinquecento, pubblicata postuma. La silloge, nata da un progetto del professor Giuliano Tanturli, intende testimoniare la molteplicità d'interessi di Parenti, considerato uno dei più dotati studiosi della sua generazione.