Questo libro nasce come testimonianza della profonda amicizia personale e intellettuale tra George Steiner e Nuccio Ordine. L'amore per i classici, la passione per l'insegnamento, la difesa del ruolo del maestro, la funzione essenziale della letteratura per rendere l'umanità più umana costituiscono i temi di un intenso dialogo nutrito da oltre quindici anni di incontri e viaggi in varie città europee. Ordine offre un ritratto originale di Steiner, dipingendolo nelle vesti di "ospite scomodo". Steiner, infatti, ha abitato l'ebraismo, la letteratura e la vita come un ospite speciale, dicendo, senza nessun rispetto per convenzioni e tabù, ciò che molti non avrebbero voluto sentirsi dire: ha ricordato a Israele che un ebreo non può essere nazionalista e che la sua condizione gli impone di stare sempre con la valigia in mano; e ha invitato all'umiltà i suoi colleghi, mostrando la natura "parassitaria" della critica letteraria e la vitale priorità dei classici. Ma anche la sua concezione della vita trova proprio nella nozione di "ospite" il suo più autentico fondamento. Un'arte difficile da praticare, ma necessaria: essere ospiti non è un invito a rispettare passivamente le leggi di chi ti accoglie. Al contrario: è un'opportunità per aiutare a migliorare la propria vita e quella in comune.