Protagonista dell'omonima tragedia di Euripide e de Le Argonautiche di Apollonio Rodio, Medea è la donna, maga, madre, moglie tradita e abbandonata, che uccide i propri figli per vendetta nei confronti di un uomo, Giasone, che non ha esitato a usarla per raggiungere i propri obiettivi, rinnegandola per poi sposare un'altra. Divenuta col tempo simbolo di libertà nei confronti dell'oppressione maschile, Medea appare oggi come una figura complessa, poliedrica, che si presta a numerose interpretazioni e riflessioni in senso diacronico, condotte in questo libro mediante l'analisi filologica di fonti letterarie e iconografiche, ma con riferimenti anche al teatro, al cinema e alla psicologia.