Il volume presenta Re Lear, testo e dramma, partendo da due prospettive: la storicità della lingua dell'opera e le caratteristiche del linguaggio teatrale. Da questi ineludibili punti di riferimento sono influenzate la ricostruzione del viaggio filologico della scrittura del Lear, l'analisi delle scelte stilistiche shakespeariane, la selezione dei temi della tragedia e la descrizione del "dopo Lear". La famosa illeggibilità e irrappresentabilità dell'opera cambia infatti sotto il segno dell'angoscia del Novecento, dopo Auschwitz: Brook e Bond a teatro, Kozincev e Kurosawa al cinema ne ricavano spettacoli che assumono la forza di pagine bibliche. Come dire che la afterlife di Lear ha preso il sopravvento sulla vita stessa del Lear shakespeariano e l'eredità lasciata dall'opera ha diffuso il suo carisma nella scrittura e nella cultura artistica dei nostri tempi.