Tra i molti autori novecenteschi cui Pier Vincenzo Mengaldo ha dedicato nel tempo la sua attenzione critica, Vittorio Sereni è uno dei più amati e ricorrenti, a partire dal saggio Iterazione e specularità in Sereni del 1975, che ne fornisce una prima caratterizzazione stilistica. Negli interventi successivi, scritti nell'arco di un quarantennio, Mengaldo non solo allarga e approfondisce l'indagine sulla lirica sereniana, anche nella forma - in cui l'autore eccelle - dell' explication de texte, ma affianca all'analisi del poeta quella del traduttore e del prosatore, critico e narrativo, pervenendo, come nel bellissimo ricordo qui collocato in posizione iniziale, a comporre un ritratto unitario, lucido e insieme commosso, dell'amico. «Il prossimo ventisette luglio saranno cent'anni dalla nascita di Vittorio Sereni. È pensando a questa ricorrenza che ho creduto non inopportuno raccogliere in volume la maggior parte dei miei scritti su di lui, che è stato uno dei massimi poeti del secolo passato, e un "grande amico" di cui non mi stanco di rimpiangere la perdita precoce. Dunque, "per" Vittorio Sereni e non "su"». Così, nel 2013, scriveva Mengaldo introducendo la prima edizione del presente volume, che - subito scomparso dalla circolazione - viene ora ripubblicato.