Cosa lega grandi autori come Woody Allen, Roland Barthes, Charles Baudelaire, Friedrich Nietzsche, Carl Gustav Jung, Karl Kraus, Marcello Marchesi, Frarwoise Sagan, Kurt Vonnegut e Virginia Woolf? La scrittura aforistica! In una breve frase spesso si possono condensare intere visioni della vita, pillole di poesia o riflessioni universali serie, ironiche, satiriche, pronte a cogliere le diverse sfumature umane. Una forma d'arte, sintetica ed efficace, che talvolta rappresenta al meglio uno scrittore scomparso nel momento in cui la memoria dell'uomo-artista torna ad affermarsi in qualche anniversario commemorativo. Dopo il primo infarto, Ennio Flaiano comincia a catalogare le infinite notule e annotazioni disseminate dalla fervida intelligenza lungo il cammino di un'esistenza provvida. Non farà in tempo a trasformare in un libro la vastità del suo album prima che la morte completi il conto alla rovescia. Di Oscar Wilde emergono le arguzie pronunciate a tavola o estrapolate dalle commedie. L'aforista, per la sua tendenza a essere folgorante nei giudizi e nei commenti, fornisce materiale di prima mano a chi nei post sui social edifica la propria personalità mediatica sulle fondamenta della moderna frenesia citazionistica.