Leggere, o, come in questo caso, rappresentare i «Promessi Sposi» è esperienza di vita e di vitalità insieme. Troppe le noiose e inutili edizioni, integrali o antologiche, in uso nella scuola pubblica. Troppo l'odio trasmesso dai docenti nei confronti di un'opera che non ha ancora detto tutto quello che ha da dire. Ho ritenuto assai meglio offrire un'edizione diversificata e annotata secondo le concordanze dei nomi dei personaggi e dei luoghi (personaggi anch'essi) in modo da permettere una lettura non più pedissequa e analogica, bensì trasversale e, per questo, digitale, ma non certo virtuale. Mi interessava che il lettore possedesse tutti gli strumenti per seguire, rintracciare, investigare Renzo, Lucia, Don Abbondio, Don Rodrigo e tutti coloro che ci hanno annoiato l'esistenza scolastica per esserne riconquistato. Perché del romanzo di Manzoni ci si innamora senza riserve, dal ramo del Lago di Como, tutto a seni e a golfi, alla sventurata Cecilia, portata a braccio dalla madre che scendeva dalle scale di uno di quegli usci, e perfino della sventurata vera, quella che rispose. (dalla prefazione)