Howard Phillips Lovecraft è uno degli autori horror più noti del XX secolo, e la sua narrativa non si è limitata a influenzare in maniera consistente il genere horror contemporaneo, tanto letterario quanto filmico, ma ha colonizzato il nostro immaginario. Questo volume raccoglie gli scritti saggistici più noti di Lovecraft corredati da un aggiornato e consistente apparato critico, mettendo in dialogo le teorie lovecraftiane con i più recenti commenti concettuali e filosofici sulla sua opera. Nella sua opera Lovecraft ha elaborato una teoria dell'orrore fondata non sulla continuità tra l'umano e il mostruoso (come avveniva nel romanzo gotico e nelle storie di fantasmi o nelle figure del vampiro o del mostro), e dunque sul riconoscimento perturbante del familiare nello strano bensì sul radicalmente alieno. L'horror lovecraftiano - che confina con la fantascienza - ha al centro creature così vaste e spaventose da risultare inconcepibili. Tale orrore, di matrice materialista, si fonda sulla presentazione di un'alterità radicale, l'incontro con la quale coincide con un drastico ridimensionamento dell'antropocentrismo e con il collasso del soggetto umano.