Pubblicate nel 1587, le Lettere poetiche risalgono alla revisione romana della Gerusalemme liberata, per la quale Tasso - tra il febbraio 1575 e l'estate 1576 - si avvalse di cinque "giudiciosi ed intendenti" dell'arte poetica. Questa sezione autonoma dell'epistolario tassiano, concentrata in un periodo fondamentale per l'elaborazione della Liberata, permette l'analisi delle posizioni teoriche dell'autore e, contemporaneamente, consente di entrare nell'officina del poema, cartografando il sovrapporsi di interventi e rettifiche su un testo fluido e in divenire. Queste sono le due principali direzioni del lavoro, che inserisce le Lettere poetiche nella riflessione dell'autore e nel dibattito critico coevo, confrontando il poema come appare dallo scambio epistolare con la vulgata e la restante tradizione, per individuare continuità e rotture nella prassi e nella teoria tassiane.